Blog

La condivisione è alla base del passaparola: ecco cinque motivi per cui condividiamo.

Il passaparola si fonda su un concetto fondamentale per l’uomo: la condivisione.  Sin dalle origini del nostro percorso evolutivo infatti, la condivisione di risorse, ci ha permesso di sopravvivere e andare avanti.

Oggi invece?

Dati alla mano, come indica Internet Live Stats, negli otto secondi intercorsi dall’ inizio della lettura di questo articolo, ci sono stati circa 70,000 tweet e oltre 7,000 foto sono state postate su Instagram. Un differente tipo di condivisioni, definibili come comunicazioni interpersonali  che rientrano nel passaparola o word of mouth,  ma i dati parlano chiaro: Internet consente di condividere a velocità incredibili. Sin qui, nulla di nuovo. Ma perché avviene tutto ciò? Quali ragioni determinano questi comportamenti? Perché la gente è spinta a twittare, pubblicare foto su Instagram, scrivere su un Blog personale, commentare video o contenuti di qualsiasi tipo?

Quesiti interessanti e che ci riguardano da vicino a cui, Jonah Berger, professore di marketing presso la Wharton School all’ Università della Pennsylvania, ha risposto in una sua ricerca.  Secondo lo studio in esame, le ragioni per cui condividiamo informazioni personali, innescando il passaparola, sono le seguenti:

  1. Gestire al meglio la nostra immagine

La principale ragione per cui condividiamo informazioni personali risiede nella possibilità di influenzare l’impressione che gli altri hanno di noi e che noi abbiamo di noi stessi. In che senso? Come in un colloquio di lavoro avvertiamo la necessità di avere un look curato e attento per sottolineare quanto siamo professionali, allo stesso modo, condividere un’informazione attraverso il passaparola ci presenta come siamo o come vorremmo essere. Un esempio pratico? Se parliamo spesso di cibo o di ristoranti, gli altri penseranno che siamo degli intenditori in materia; o ancora, se condividiamo sulla nostra bacheca Facebook, un evento di natura tecnologica, gli altri penseranno che siamo al passo coi tempi e quindi, probabilmente, smart e tecnologici e via così. In altre parole condividere informazioni personali serve a dare un’immagine migliore di sé e, non ultimo, definire la propria identità.

  1. Regolare le nostre emozioni

Siamo appena tornati da una favolosa vacanza alle Canarie, cosa facciamo? Cerchiamo di riprenderci e di ritornare con i piedi per terra, perfetto, ma dopo? Raccontiamo ai nostri amici quanto è stato favoloso il viaggio e lo facciamo perché vogliamo rivivere le sensazioni che abbiamo vissuto durante la vacanza. E se il viaggio è andato male? Se l’albergo era fatiscente o in quei dieci giorni ha piovuto a dirotto? Raccontiamo ugualmente tutto ai nostri amici, stavolta probabilmente compiangendoci, semplicemente perché così staremo leggermente meglio e, in qualche modo, avremo avuto modo di sfogarci. Allo stesso modo un consumatore soddisfatto o insoddisfatto di un acquisto, secondo le stesse dinamiche, condividerà la sua esperienza e si inserirà nel passaparola che gravita intorno a quello specifico argomento. L’emozione è una delle chiavi principali della condivisione.

  1. Insegnare qualcosa o aiutare qualcuno quindi: acquisire informazioni

Il nostro vecchio smartphone ha dato tutto quello che poteva dare: inutile, è arrivato il momento di cambiarlo. Come riusciamo ad orientarci nell’ infinito universo del mercato degli smartphone? Grazie al passaparola o, meglio ancora, grazie all’ infinita mole di commenti che ogni utente ha rilasciato in internet sulla sua esperienza con uno specifico modello. In breve, anche se non ci occupiamo quotidianamente di processori quad core, schermi led e memorie espandibili, avremo un bagaglio di informazioni che, almeno, permetterà di orientarci e fare la scelta migliore. Un esempio banale, ma che riesce a rendere perfettamente l’idea: oggi, in Internet, è possibile chiedere e reperire informazioni utilissime con estrema facilità.

  1. Instaurare relazioni sociali

Parlare con gli altri e condividere è un modo estremamente utile per rafforzare i rapporti sociali. Basti pensare che il 59% dei messaggi che vengono scambiati tra il destinatario e il mittente di una conversazione hanno una funzione fatica, in sostanza non apportano informazioni alla conversazione, ma servono soltanto a mantenere “attivo” lo scambio comunicativo, quindi il rapporto sociale. In questo senso, condividere può portare a rafforzare punti di vista condivisi e ridurre il sentimento di esclusione sociale. Un esempio? Si pensi all’ impressionante volume di affari che produce l’intrattenimento sportivo a livello mondiale. Cifre altissime che trovano la loro ragion d’essere anche e soprattutto nel fatto che lo sport è un eccezionale conduttore di relazioni umane: quando parliamo della nostra squadra del cuore, stiamo consolidando le cose che abbiamo in comune e che aiutano a connetterci agli altri.

  1. Persuadere gli altri e convincerli a fare qualcosa

La quinta ed ultima ragione per cui condividiamo, risiede nella possibilità di persuadere gli altri e convincerli a fare qualcosa. Portare qualcuno dalla nostra parte, convincerlo a fare qualcosa che altrimenti non avrebbe fatto, sensibilizzarlo rispetto ad una tematica etc.

La condivisione è un tratto distintivo della nostra socialità e il passaparola, inteso come comunicazione interpersonale, rivela tutta la sua forza e la sua spendibilità. È proprio su questi principi che si basa Beecode, la piattaforma che ha nella digitalizzazione del passaparola il suo punto di forza.

Prova Beecode!

Home

Related Posts