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L’importanza del marketing esperienziale: cinque grandi brand e il loro modo di stupire i consumatori.

Sebbene siano dei nomi ormai familiari, i marchi più grandi del mondo continuano ancora a sottolineare l’importanza del contatto faccia a faccia con i clienti. Infatti, il marketing esperienziale, che si concentra nell’ impegnare i consumatori in esperienze il più possibile immersive e tattili, sta diventando sempre più popolare per brand di ogni tipo e dimensione.

Il perché è molto semplice: il marketing esperienziale si basa su vere e proprie connessioni emozionali che solo la vita reale può dare e che, semplicemente, non possono essere replicate online.

Di seguito cinque esempi recenti di attività esperienziali condotte da  cinque brand molto vari tra loro in cui, sia che si tratti del lancio di un nuovo prodotto, sia che si tratti di una conferenza, una cosa è certa: le esperienze dal vivo aiutano ad avvicinare i brand ai propri clienti, ai propri azionisti, al proprio staff.

  1. Shell utilizza la realtà aumentata per favorire la comprensione di concetti complessi.

Imagination, l’agenzia di comunicazione che ha gestito la campagna, si è impegnata a realizzare, insieme agli scienziati di Shell, un racconto virtuale in cui la protagonista è una gocciolina di carburante e il suo viaggio all’ interno di un motore. Il debutto dell’iniziativa ha avuto luogo nel 2014  in occasione del Gran Premio del Canada e il primo a indossare l’ Oculus Rift (il visore per la realtà virtuale indossabile sul viso) è stato Kimi Raikkonen della Scuderia Ferrari. In molti dopo il pilota hanno avuto modo di provare questa esperienza e, come osservato da Fiona Mc Hugh, global pr manager del prodotto in questione, è stata un’iniziativa unica anche perché è riuscita a parlare di scienza in un modo fruibile per tutti e, soprattutto, inedito.

  1. Nissan impressiona i più importanti giornalisti di motori con “Rogue Trip”

Per lanciare due nuovi modelli di autovetture Nissan Canada ha pensato di realizzare un viaggio a dir poco indimenticabile per 15 fortunati giornalisti. Il viaggio in questione prende il nome dalle due vetture che Nissan ha sponsorizzato, la Rogue e la Altimate appunto, ed ha avuto una durata di sette giorni snodandosi lungo la storica Road 66 che da Chicago arriva a Los Angeles. Il viaggio, la cui distanza complessiva sfiora le 2500 miglia, ha avuto, tra gli altri, l’obiettivo di testare quanto possa essere confortevole guidare delle vetture del genere anche su lunghe distanze. Nissan Canada per organizzare l’evento si è servita dell’agenzia Event Spectrum con sede a Toronto e, al termine della campagna, si è dichiarata ampiamente soddisfatta dell’iniziativa che ha permesso ai giornalisti di conoscere a fondo le vetture che di lì a poco sarebbero state lanciate sul mercato e, soprattutto, di legare l’esperienza di guida, in una cornice a dir poco mitica come quella della Road 66, ad altrettante attività uniche nel loro genere: escursioni a cavallo, camping nel Gran Canyon e, non ultimo, una visita al “Cadillac Ranch”, uno spazio artistico in cui, ognuno di loro, ha avuto modo di lasciare il proprio segno su dei veicoli abbandonati in appositi spazi.

  1. Moët e Chandon regala un’esperienza multisensoriale ai propri acquirenti.

Moët e Chandon anche grazie all’ausilio della compagnia d’eventi londinese The Concerto Group ha lanciato la “Moët Academy” una vera e propria esperienza educativa in cui gli ospiti sono stati guidati in un viaggio che li ha portati dal grappolo d’uva al bicchiere. L’evento, riservato a 750 compratori, giornalisti e ospiti speciali, ha avuto luogo in una posto d’eccezione: il London OXO2 e si è  protratto per due settimane. In diverse stanze sono stati ricreati i vigneti della regione dello Champagne, una ricostruzione fedele e completa di grappoli d’uva e di sfondi realizzati ad hoc e grazie ai quali per gli ospiti è stato come passeggiare tra i vigneti della regione di cui sopra. Gli ospiti hanno potuto beneficiare della conoscenza e della cortesia di Susie Barrie e Peter Richards, maestri del vino che, oltre a svelare i segreti di un prodotto di eccellenza come il e Moët Chandon, hanno permesso di vivere un’esperienza senza eguali e con tanto di vista panoramica su Londra.

  1. Google si imbuca in un evento per raggiungere i fans.

Per questa operazione Google ha chiesto all’agenzia di eventi Jack Morton di aiutarli a connettersi con i partecipanti all’ Asia Pacific International Music Summit, una conferenza per leader nella musica elettronica. Nello specifico, Google voleva raggiungere i partecipanti durante il party di chiusura in cui il Dj  Paul Oakenfold avrebbe diretto le danze. Google quindi voleva raggiungere i partecipanti all’ evento, spingerli ad usare le proprie piattaforme per comunicare e dimostrare che loro hanno conoscenza del settore. A questo punto, come la stessa agenzia di comunicazione ha specificato, la grande sfida era quella di creare un qualcosa che rendesse unico l’evento ma che non lo snaturasse dal momento che comunque si trattava di un evento in cui il protagonista assoluto era un famoso Dj internazionale. Per uscire dall’ impasse l’agenzia ha pensato di introdurre dei polsini bioattivi che potevano tracciare le emozioni di coloro i quali li indossavano e i loro dati biometrici ( battiti cardiaci, temperatura corporea etc). Questo dispositivo è stato usato per tracciare in tempo reale come la folla stesse reagendo alla musica e per individuare anche quale traccia stesse generando la migliore reazione nel pubblico. Ovviamente il Dj Oakenfold poteva vedere in tempo reale tutti questi dati e regolarsi di conseguenza. L’intera esperienza è stata trasmessa in tutto il mondo grazie a GOOGLE + , You tube e  Hangout.

  1. Disney prepara le “Mamme Social Media” per diffondere la magia.

Disney utilizza l’influenza delle mamme sui social media per una conferenza annuale per bloggers e utenti di Twitter.  Questo evento riesce a radunare oltre 1300 influencers sui social media. Durante la giornata della conferenza le mamme seguono delle sessioni motivazionali, ricevono dritte per i social media e aggiornamenti Disney. Quest’anno, ad esempio, hanno imparato come usare Pinterest, hanno ascoltato i consigli di Vivienne Harr, undicenne e imprenditrice di uno stand di limonate e hanno ascoltato un produttore della Pixar che ha parlato degli studi di animazione Disney. È importante sottolineare che Disney non dice alle mamme cosa scrivere o su cosa twittare. Eppure, questo evento ha generato quasi 30000 tweet, quasi 5000 foto su Instagram e, circa 100, post sui blog per la stragrande maggioranza positivi.

Un evento è un esperienza e l’esperienza, oggi più che mai, favorisce l’avvicinamento tra il consumatore e il prodotto

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Fonte: Eventbrite.com/blog

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